▼
giovedì 23 maggio 2019
LA LEGA STA PERDENDO IL SUO DNA..?
Finalmente siamo arrivati agli ultimi giorni di campagna elettorale, altrimenti Salvini rischiava di fare la figura del pirla in mezzo a quelle due arpie” questa frase captata ad un capanello di deputati e senatori della Lega alla buvette di Montecitorio, qualche giorno fa, esprime chiaramente come il malumore verso questa difficile coabitazione con i 5 stelle, anche all'interno della Lega stia crescendo. Insomma quello che dice il dioscuro del partito Giorgetti, che ormai non nasconde più il suo desiderio di farla finita al più presto con questo governo è un pensiero che forse accomuna molti esponenti della Lega. Salvini invece mantiene ancora, almeno a parole, il desiderio di rimanere ancorato al governo, malgrado appaia sempre più all'esterno come l'anello debole fra i due compari, Conte e Di Maio. Il potere è sicuramente vero che, come diceva chi di politica di certo ne capiva, logora chi non lo ha, ma forse logora anche chi non lo sa gestire, arte in cui invece i politici della prima repubblica erano maestri. Salvini, politico di razza, non solito a scendere a compromessi o a farsi dettare l'agenda, in questi ultimi mesi, proprio per convenienza politica, visto l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale, ha deciso evidentemente di vestire i panni di un nuovo Giobbe, celebre proprio per la sua infinita pazienza. Forse questo fa parte della strategia elettorale della “Bestia” che tante soddisfazioni ha dato al leader leghista in questi ultimi anni. O forse effettivamente il nostro una volta arrivato al potere, ha indossato il doppiopetto ( figurato sia chiaro, perchéalle sua felpe e al suo abbigliamento casual non ha certo rinunciato) ed ha capito, suo malgrado, che stare al governo è cosa ben diversa, che stare all'opposizione e a qualcosa bisogna rinunciare. D'altra parte Tolstoj diceva in una sua celebre frase che “Non c’è nulla di più forte di quei due combattenti là: tempo e pazienza.”. Il problema è che almeno uno di questi due combattenti manca di sicuro al nostro Salvini, e cioè la variabile tempo. Di quello ormai ne resta davvero poco.Come in una partita a poker adesso si tratta di scoprire le carte, per vedere chi ha il punto in mano e chi invece sta bluffando. Ora i nodi verranno al pettine,e si capirà se tutta questa manfrina è stata una strategia ben precisa per dare un colpo al cerchio ed uno alla botte o se davvero Salvini è stato messo all'angolo dai 5 stelle e fatica a trovare una via di uscita, che non sia la traumatica fine del governo. La gente della Lega, quella che vota il partito fino dalle sue origini, siamo certi che mal digerisce il movimento 5 stelle e ancora meno gradisce questo atteggiamento del loro leader, troppo guardingo, troppo paziente fino quasi all'arrendevolezza. Forse quello che lui vuole è arrivare alle elezioni, fare il pieno di voti, e poi fare i conti alla fine. Lascia sfogare i due senza reagire, per poi dare la mazzata finale. Ma siamo davvero sicuri, in questo caso, che la strategia stia effettivamente pagando? A vedere gli ultimi sondaggi sembrerebbe di no. La lega sta perdendo parte del suo consenso, anche a causa delle continue liti all'interno della maggioranza e anche forse proprio perchè adesso il leader della Lega pare essere finito in un cul de sac. Dopo i primi mesi, infatti, in cui Salvini sembrava il presidente del consiglio in pectore, e Di Maio e Conte due semplici figuranti. è innegabile che ora i ruoli sembrano invertiti e questo rischia di provocare oltre che un danno di immagine verso il partito e il suo leader, da sempre riconosciuto come uomo forte e decisionista, anche inevitabilmente un danno dal punto di vista elettorale. Un partito radicato come la Lega, se perde il suo spirito originario, perde gran parte del suo “candore”, che lo porta a distinguerlo dai partiti tradizionali come Forza Italia. Cosi facendo invece si rischia di essere nuovamente confusi con il vecchio modo di fare politica. Si rischia di diventare una copia sbiadita di un qualcosa già visto,?e si sa la gente solitamente preferisce sempre l'originale. Basta vedere quello accaduto in Spagna alle ultime elezioni, con il crollo del Partito Popolare, che avendo scelto di rincorrere la nuova destra di Vox sulle sue posizioni estreme, ha subito una delle piu cocenti sconfitte elettorali della storia. Ecco perchè forse a Salvini sta sfuggendo di mano la situazione e questo suo atteggiamento troppo malleabile lo sta rendendo sicuramente più debole verso la sua base elettorale e anche verso lo stesso partito. Le Europee ci diranno molto non tanto sulla tenuta del governo, il cui destino pare davvero segnato, ma proprio sulla figura di Matteo Salvini. Un chiaro successo lo renderebbe come il possibile leader non solo in Italia, ma anche in Europa, di quella destra che pare avere proprio un problema di leadership. Un ridimensionamento del partito al voto, invece lo renderebbe piu debole non solo nella coalizione di centrodestra, ma sopratutto nel suo stesso partito. Si fa presto a passare dalle stelle alle stalle in politica. La sua parabola, infatti, a quel punto potrebbe prendere una direzione assai simile a quella intrapresa dall'altro celebre Matteo della politica, che non a caso aveva cercato di dare una nuova direzione al suo partito. A quel punto gli esiti diventerebbe assai incerti e un governo tecnico che dovrebbe traghettare il paese verso una dolorosissima finanziaria autunnale, sembrerebbe davvero come la unica alternativa.
martedì 14 maggio 2019
BLOCKCHAIN A ROMA IL PRIMO EVENTO INTERNAZIONALE
Blockchain Management SL annuncia il primo evento italiano dedicato a blockchain e criptovalute. Avrà luogo a Roma, nel Mercure Roma West Hotel, e occuperà l’intera settimana dal 25 al 30 giugno 2019. La Blockchain Week Rome nasce con il sostegno delle istituzioni del Ministero dello Sviluppo Economico, della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) e della Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE). Si tratta del primo grande evento che riguarda una tecnologia, come quella della blockchain, che secondo alcuni potrebbe rappresentare la più grande innovazione tecnologica, dopo l'invenzione di internet. La “rivoluzione” della blockchain, infatti, iniziata con la criptovaluta Bitcoin, che utilizza appunta detta tecnologia, sembra ormai inarrestabile. L’evento, nella sua doppia funzione di Corso e Summit, si propone di dare solide basi a chi ancora non le ha e di rinforzare quelle di chi già è operativo in questo settore. Le sei giornate saranno così suddivise: tre giorni di Corso Intensive e tre giorni di Summit, con possibilità di scegliere se partecipare a entrambi o solo a uno. Il 25, 26, 27 giugno 2019 saranno all’insegna dell’autorevolezza formativa. Questi corsi sono aperti a tutti, sia a chi già esperto e sia a chi di blockchain ne ha appena sentito parlare.
Velasca: il made in Italy non costa più una...
Le nostre scarpe classiche da uomo sono fatte a mano secondo la tradizione tipica dell'arte calzaturiera italiana. In Italia siamo a Mila...
Sponsorizzato da Velasca
Obiettivo dell'evento è proprio quello di allargare la platea delle persone, che vogliono approfondire quello che potrebbe essere fra qualche anno una vera e propria rivoluzione nel campo tecnologico. Saranno 21 ore di alta formazione, destinate appunto “a chi non ha ancora acquisito alcuna competenza in questo settore e a chi desidera consolidare le proprie competenze di base”, si legge sul sito ufficiale dell’evento. Inoltre, verrà rilasciato un attestato di partecipazione e ci sarà la possibilità di inserire il proprio Curriculum Vitae nel database riservato alle aziende Partner e Sponsor dell’evento. Il 28, 29, 30 giugno 2019 ospiteranno il Summit, con conferenze, esposizioni e dibattiti. Saranno queste giornate all’insegna del networking, con lo scopo di riunire gli esperti del mondo delle criptovalute (non solo Bitcoin) e blockchain, italiani ma anche internazionali. Alcuni Speaker hanno già accettato l’invito a partecipare. Tra questi: Gian Luca Comandini, membro della Task Force Blockchain MiSe; Tanja Bivic, Presidente della Blockchain Alliance Europe; Marco Bellezza, Consigliere giuridico per il Ministero dello Sviluppo Economico; Matteo Fedeli, Direttore della Divisione Musica per SIAE; Marcello Minenna, Direttore Ufficio Analisi Quantitative CONSOB; Maria Voncisz, Country Manager per Luno.
Secondo i dati del recente studio dell' Osservatorio del Polimi sulla blockchain, nel 2018 le società del nostro Paese, hanno investito su progetti legati alla blockchain complessivamente 15 milioni di euro in 150 progetti, che vanno dai corsi di formazione e consulenza strategica, alle consulenze per conoscere le piattaforme e sviluppare progetti pilota, fino ai progetti operativi, come le Initial coin offering (ICO). Per il momento in ogni caso a investire in blockchain sono soprattutto le grandi aziende e le startup. Se infine il 41% delle imprese italiane non ha ancora lanciato progetti, il 31% di queste si sta informando per capire cosa fare. Sempre secondo la ricerca il nostro paese è il terzo investitore in blockchain a livello europeo. I settori che saranno più trasformati sono la finanza (secondo il 36% dei rispondenti), la logistica (30%) e la gestione dei diritti di proprietà (18%). Insomma ad indicare da questi dati si tratta di un mercato in sicuro fermento, ed occasioni come l'evento che si terrà a Roma, sono sicuramente utili per accrescere la conoscenza e l'interesse su una tecnologia, che si può definire ancora agli albori delle sue enormi potenzialità e possibili sviluppi futuri.
domenica 12 maggio 2019
RACCOLTA RECORD PER AZIENDA FINTECH DI CRIPTO
n un momento in cui in Italia si parla molto del salvataggio di Banca Carige dopo che Blackrock, il più grande fondo di investimento al mondo si è ritirato dalla offerta per salvare il disastrato istituto bancario ligure, fa sensazione una notizia che riguarda un analogo caso nel mondo fintech.
Stiamo parlando, infatti, nello specifico di Bitfinex, un exchange di criptovalute, creato e gestito in buona parte da italiani, ma che non ha sede in Italia. E questo è un’ aspetto su cui bisognerebbe ragionare, considerando che sempre più aziende italiane, sopratutto in ambito finanziario, stiano spostando la loro sede in altri stati ( ifinex, ovvero la società che possiede l’exchange, ha sede legale nelle Isole Vergini Britanniche, ed opera a Londra, in Irlanda e soprattutto nella Svizzera italiana). Bitfinex ultimamente ha avuto qualche problema di cartatere finanziario, anche se non della gravità di Carige, a causa del congelamento di alcuni fondi per un’indagine su un problema di fondi perl’exchange.
Il problema, infatti, riguardava 850 milioni di dollari, che la corte federale di New York riteneva fossero stati sottratti dai conti per coprire perdite della società. Senza entrare nel merito delle accuse, ancora tutte da dimostrare, estate il fatto che il problema, anche solo dal punto di vista dell immagine per la società e stato piuttosto pesante. Occorreva correre ai ripari, mentre si rincorrevano voci di possibile default della società stessa. In periodi come questi però un ipotetico ammanco di simile entità, avrebbe messo alle strette molti operatori finanziari “tradizionali” ma evidentemente non le società che sono coinvolte nel mondo delle valute virtuali. Il board della società, infatti, dopo aver apertamente contestato le accuse della corte federale, ha comunque voluto assicurare i propri utenti, mettendo i propri conti al riparo da possibili sviluppi del contenzioso. E chiaramente il solo modo era quello ci rivolgeremo al mercato dei capitali. Il risultato ha forse sorpreso persino i vertici della società stessa.
A differenza di Carige, infatti, la società di criptovalute ha raccolto, in soli 10 giorni la cifra richiesta. Anzi, ne ha raccolti di più, circa 1 miliardi di dollari.
Quindi da un lato abbiamo una banca italiana tradizionale, con sede in Italia, che a causa dei propri problemi finanziari (ben più gravi però di quelli di Bitfinex) non riesce a raccogliere 400 milioni sul mercato, ed alla fine deve essere salvata dallo Stato, Bruxelles permettendo. Dall’altro abbiamo una società di criptovalute in gran parte italiana, ma con sede ed operatività all’estero, che per risolvere i suoi temporanei problemi finanziari riesce a raccogliere sul mercato 900 milioni in dieci giorni.
Certo, i problemi di Bitfinex non sono particolarmente gravi e sono solo temporanei (si risolveranno quando i fondi verranno sbloccati), mentre quelli di Banca Carige sono molto gravi, profondi e persistenti, ma la domanda che sembra inevitabile porsi è: per quale motivo l’Italia da un lato spende soldi pubblici per salvare cadaveri ambulanti come Carige, e dall’altro fa di tutto per far scappare all’estero società come iFinex
La risposta è quella che fa comprendere bene perchè l’Italia oramai da tempo abbia deciso di rinunciare a cavalcare l’onda dell’innovazione, perdendo così l’unico treno che avrebbe potuto traghettarla nel futuro.
Il futuro dell’Italia infatti non sono i campioni del libero mercato che macinano utili su utili, come iFinex/Bitfinex, ma società come Carige, che dopo essere state spolpate da operazioni poco trasparenti, vengono magari tenute in vita da finanziamenti dello Stato. Forse qualcuno potrebbe dire che le criptovalute sono un mercato ancora sconosciuto e molto speculativo. Tutto vero ma quello che è certo e che il mondo sta andando comunque in quella direzione e un paese come il nostro da anni alle prese con problemi di crescita e di carenza di investimenti produttivi, pensare anche a soluzioni alternative che possono rappresentare il futuro, potrebbe essere una possibile soluzione. Ecco perché il nostro paese da sempre alle prese con un sistema finanziario troppo controllato dai soliti noti e poco aperto alle aziende innovative e che cercano di crescere potrebbe aprirsi ad aziende innovative e giovani proprio quelle del mondo digitale e del finte ho in particolare, guardando a paesi molto più piccoli di noi.
Come per esempio Malta, solo per fare un esempio, che ha costruito la maggior parte delle sue fortune, registrando tassi di crescita assolutamente impensabili non solo per il nostro paese, creando un clima favorevole al sorgere di un vero e proprio hub europeo per le aziende finanziarie di tutto il mondo. Il movimento cinque stelle ha, ad onor il vero, fatto qualcosa in questo senso con le misure contenute nel decreto dignita’, che dovrebbero favorire il venture capital in iniziative innovative, oltre ad aver promosso investimenti nelle tecnologie blockchain. Molto c e ancora da fare ma sicuramente una prima pietra e stata messa, resta da vedere se questa rimarrà un episodio oppure potrà rappresentare un cambio di passo verso il futuro.
venerdì 10 maggio 2019
BITCOIN PRONTO AD UN NUOVO ROBUSTO BALZO..?
Che fine ha fatto il Bitcoin, la criptovaluta più famosa al mondo? Molti forse se lo staranno chiedendo a distanza di circa un anno e mezzo dal raggiungimento dei quasi 20.000 $ di valore, e il susseguente crollo di oltre l'80% del valore dai massimi. Ebbene il bitcoin dopo un periodo di relativa tranquillità, pare improvvisamente aver rialzato la testa, con un guadagno del 40% in un solo mese, ritornando sopra i 6000 $. Epare che non abbia nessuna intenzione di fermare la sua corsa. Secondo alcuni esperti del settore nel 2021 un Bitcoin potrebbe toccare addirittura la astronomica cifra di 100.000 $. Secondo Warren Buffet, uno dei più ascoltati e ricchi investitori al mondo, invece investire in Bitcoin e come giocare al casinò e non avrebbe alcun senso, investendo su qualcosa che non ha alcun valore reale.Ed in effetti per ora tranne qualche isolato caso o alcuni paesi come il Giappone, dove l utilizzo del Bitcoin e’ piuttosto diffuso, gli utilizzi delle criptovalute sono molto limitati. Ma evidentemente qualcuno scommette già fin d ora che esso possa diventare presto un valido sostituto alle monete tradizionali. Anche perché la tecnologia che sta dietro la criptovalute, la blockchain si sta confermando come una delle principali innovazioni dal tempo della creazione di internet stesso. Sicuramente la previsione ( o forse per qualcuno la speranza si potrebbe dire ) che Bitcoin fosse destinata a scomparire, sembra, a dieci anni di distanza dalla sua creazione, piuttosto improbabile, considerando che anche grandi aziende, come Facebook, PayPal, Twitter, Jp Morgan, solo per citarne alcune, hanno recentemente dichiarato di voler creare una propria criptovaluta digitale. Ma certo è che i dubbi che aleggiano intorno ad un mercato di cui ancora si sa poco o niente, restano tutti sul banco. Due fatti accaduti a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, hanno poi sicuramente contribuito a creare confusione e nervosismo in un mercato ancora troppo acerbo e molto speculativo come quello delle criptovalute in generale. Prima infatti, Bitfinex uno dei principali exchange al mondo ( piattaforme dove si tradano le principali criptovalute) è stata accusata dalla corte federale di New York di avere un ammanco di fondi in dollari, necessari per garantire le transazione di una cosiddetta stablecoin( monete virtuali che hanno appunto come collaterale una valuta Fiat o ad un bene rifugio come l oro ) legata al dollaro. Si parla di una cifra tutt'altro che trascurabile, trattandosi di oltre 700 milioni di dollari. Considerando che questa stablecoin dovrebbero rappresentare valute appunto stabili e utili per chi vuole “ parcheggiare” i propri investimenti in qualche cosa di più sicuro ci sarebbe davvero poco da stare allegri. Come se non bastasse il 7 Maggio scorso un 'altro grande exchange, Binance, ha dovuto ammettere di aver subito un furto da tre hacker di circa 7000 Bitcoin dai conti dei propri utenti, per un controvalore di oltre 42 milioni di dollari. Tutto queste notizie, oltre al possibile bando che l'India vorrebbe mettere su tutte le criptovalute, non hanno avuto nessun effetto, se non quello di consolidare i rialzi della cripto creata dal misterioso Satoshi Nagamoto. Ecco allora che molti cominciano a pensare che dietro a questi rialzi ci sia qualcosa di più concreto che la pura e semplice speculazione,come quella che portò, alla fine del 2017, in pochi mesi Bitcoin ad un + 700%, toccando un picco a 19.798 $. Le interpretazioni per spiegare questo nuovo rialzo si sprecano, da quelle puramente tecniche a quelle invece che provano a spiegare come le criptovalute e la blockchain siano destinate a diventare un fenomeno irrinunciabile in un prossimo futuro . “ Non c’è alcun motivo per non pensare che entro il 2020 Bitcoin non cala almeno 1 milione di dollari.” Ha detto qualche giorno l'eccentrico miliardario John Mc Afee, creatore della omonima famosa azienda antivirus, da tempo grande estimatore delle cripto, nonché strapagato influencer ( da ogni suo tweet a suo dire incasserebbe circa 105.000 $). Sicuramente questa appare come una boutade ma quello che è certo è che sul possibile futuro rialzo della quotazioni del Bitcoin scommettono anche molte importanti banche di investimenti. Secondo quelle che sono le previsioni degli analisti il prossimo ostacolo dovrebbe essere rappresentato dai 7000$, oltre il quale si aprirebbero, a detta degli stessi, scenari assolutamente imprevedibili, Un po' quelli che attualmente circondano i possibili utilizzi futuri delle stesse criptovalute.