Da qualche anno si parla con sempre più
interesse della tecnologia Blockchain, legandola sopratutto al grande
successo della criptovaluta Bitcoin, che è appunto sviluppata con
questa tecnologia. Ma la Blockchian è una tecnologia che, secondo
alcuni esperti, è in grado di rivoluzionare molti aspetti della
nostra vita quotidiana. E qualcuno arriva a paragonare la sua
scoperta a quella di Internet. La Blockchain, in italiano “catena
di blocchi”, è un processo in cui un insieme di soggetti condivide
risorse informatiche – dati, memoria, Cpu, banda – per rendere
disponibile alla comunità di utenti un database virtuale,
generalmente di tipo pubblico, ma ci sono anche esempi di
implementazioni private, e in cui ogni partecipante ha una copia dei
dati. Alla base del funzionamento della Blockchain c’è la
sicurezza poiché il database condiviso è centralizzato e criptato;
in questo modo viene garantita la sicurezza e la conservazione delle
informazioni in esso contenute, inoltre, per effettuare delle
modifiche è necessario il consenso di tutti e comunque vengono
registrate tutte le versioni precedenti. Uno degli utilizzi che
vengono fatti recentemente di questa tecnologia, per ora a livello
sperimentale è quello delle applicazioni a livello amministrativo
alle cosiddette “smart cities”
Cosa può fare blockchain per una smart
city? Moltissimi dal punto di vista partico e della sicurezza dei
dati. Ecco perchè oggi, città come Dubai con il suo programma Smart
Dubai, che prevede dal 2014 l’implementazione graduale di oltre 545
progetti che coinvolgono residenti e visitatori della città, abbia
per esempio quest’estate implementato blockchain nel settore
giudiziario per ridurre i tempi dei processi, o Paesi come l’Estonia,
che ha tentato invano di creare una criptovaluta di Stato, abbiano
applicato la tecnologia blockchain. Anche l'Unione europea per una
volta si è accorta di una importante innovazione tecnologica e delle
sue applicazioni ed ha istituito un progetto apposito. Il progetto
“Decode”, acronimo di DEcentralised Citizen-Owned Data
Ecosystems, “ecosistemi di dati decentralizzati di proprietà della
cittadinanza stessa”. Al momento ha all’attivo 4 progetti pilota
nelle città di Barcellona e Amsterdam. Attraverso questi progetti
Decode intende proporre strumenti, tecnologie e architetture di dati
che costituiscono una tappa importante nella costruzione di “data
commons”: le risorse informative vengono infatti considerate un
bene pubblico come l’aria e l’acqua, o come la creatività.
Questo
allo scopo di verificare chi e quando modifica i dati archiviati sul
registro grazie al progetto eBusiness (settore imprenditoriale),
eLand (settore immobili) oeCourt(settore giudiziario), per una
garanzia e sicurezza contro la manipolazione umana a favore dei
dispositivi smart ed attraverso la memorizzazione degli hash. Nel
Regno Unito, per esempio, l’app FixMyStreet permette ai cittadini
di condividere in modo molto semplice l’esistenza di problemi
nell’illuminazione stradale o di graffiti nel proprio quartiere; la
popolare app Strava Metro condivide i dati di spostamento degli
utenti in bici o di corsa con le amministrazioni locali, che possono
così sfruttarli per migliorare la viabilità pedonale e ciclabile
delle città. Proprio a Berlino sorge una della società che proprio
della tecnologia blockchian legata allo sviluppo delle smart cities
fa il suo core business. La mx foundation una azienda no profit,
infatti, dopo aver sviluppato un progetto basato sulla tecnologia
LPWAN, in parole molto povere
un potente sistema di connessione wireless, che riesce amettere in
contatto apparati anche a grande distanza fra di loro. A differenza
di una rete di telefonia mobile, una rete Lpwan è ottimizzata per
l'utilizzo in applicazioni M2M e IoT, che richiedono bassi consumi e
ridotta velocità di trasferimento dati. Di conseguenza una cella
Lpwan può garantire un'ampia copertura, potenzialmente persino
superiore rispetto a quella di una cella di telefonia mobile,
utilizzando una potenza inferiore.
Grazie a tutto ciò la fondazione tedesca dopo aver implementato un
progetto di blockchain ed Ai per la città di Seul in Corea e per
quella di New York, ora è pronta ad affrontare la sfida cinese.
Infatti è stato appena siglato un accordo di partnership con il
distretto della megalopoli cinese per sviluppare una rete LPWAN per
offrire servizi a valore aggiunto a tutti i device collegati. “Il
distretto di Shanghai e l'MXC stanno collaborando alla costruzione di
città intelligenti e allo sviluppo del settore IoT", ha
dichiarato Shen Xin, direttore del dipartimento di scienza e
tecnologia del distretto di Yangput di Shanghai. "Con questa
partnership ci aspettiamo di aumentare l'efficienza e migliorare la
vita dei nostri cittadini".
Nessun commento:
Posta un commento