L’emergenza
Covid19 ha messo fortemente sotto stress il settore agroalimentare
italiano, diminuendo la disponibilità di manodopera, aumentando la
pressione sulla logistica distributiva, riducendo le vendite nel
canale Ho.Re.Ca e la
fiducia dei consumatori (
circa 11,5 miliardi di fatturato perso secondo un recente studio
della coldiretti).
Queste difficoltà, soprattutto durante il primo lockdown, hanno
rallentato anche il mercato dell’Agricoltura 4.0, che però è
ripartito di slancio nella seconda parte dell’anno, raggiungendo un
valore di 540 milioni di euro nel 2020 (circa il 4% del mercato
globale) e registrando una crescita del 20% rispetto all’anno
precedente, in linea con l’andamento pre-pandemia. La spesa è
trainata dalle soluzioni di Agricoltura di Precisione – gli
strumenti a supporto delle attività in campo – come i sistemi di
monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (36% del mercato),
ed i macchinari connessi (30%).
Sono 538 le soluzioni di
Agricoltura 4.0 disponibili per il settore agricolo in Italia (oltre
100 in più rispetto al 2019), che usano prevalentemente sistemi di
Data Analytics, piattaforme o software di elaborazione e Internet of
Things, e trovano applicazione nelle fasi di coltivazione, semina e
raccolta dei prodotti in diversi comparti, fra i quali emergono
l’ortofrutticolo, il vitivinicolo e il cerealicolo. Ben il 60%
delle aziende agricole utilizza almeno una soluzione digitale, e il
38% ne impiega due o più, ma solo il 3-4% della superficie agricola
è coltivata con strumenti 4.0. Il digitale è sempre più presente
anche nell’ambito della tracciabilità alimentare, con 157
soluzioni. Avanzano le tecnologie per la raccolta, la valorizzazione
e la condivisione dei dati lungo la filiera, come le soluzioni Mobile
(+65% rispetto al 2019), l’analisi avanzata dei dati (+57%) e le
piattaforme di elaborazione (+60%). Continua la crescita della
Blockchain, presente nel 18% delle soluzioni di tracciabilità
(+59%), anche se con un ritmo più lento rispetto al 2019.
L’agroalimentare è il terzo settore per numero di progetti pilota
e operativi di Blockchain a livello internazionale, avviati dalle
imprese per ragioni commerciali, migliorare l’efficienza della
supply chain e per una maggiore sostenibilità ambientale o sociale.
Questi
sono alcuni dei dati emersi dalla
ultima
ricerca realizzata dall'Osservatorio
Smart Agrifood dell’Osservatorio
del Politecnico di Milano “Smart
Agrifood: condivisione e informazione, gli ingredienti per
l’innovazione” presentati
Venerdi 5 Marzo. “Il
settore agroalimentare ha superato la prova della pandemia,
mostrandosi dinamico e aperto all’innovazione, ben consapevole dei
benefici che l’applicazione delle tecnologie digitali può
apportare in termini di efficienza, competitività, sostenibilità
della filiera – ha
commentato Andrea
Bacchetti,
Direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood -. Nonostante questo,
soltanto una piccola parte
della superficie agricola è oggi coltivata con strumenti 4.0. Per
sbloccare questo potenziale ancora inespresso sarà necessario
lavorare sull’interoperabilità e l’interconnessione delle
soluzioni, lo sviluppo di competenze specifiche e la valorizzazione e
condivisione dei dati”.
MACCHINE AGRICOLE AL TOP
Il mercato italiano dell’Agricoltura
4.0 è trainato dai produttori di macchine agricole e ausiliari,
responsabili del 73% del fatturato, seguiti dai fornitori di
soluzioni IT e tecnologie avanzate (in particolare Internet of
Things) con una quota del 17%. Le soluzioni che attirano più
investimenti sono quelle per il monitoraggio e il controllo di mezzi
e attrezzature agricole (36% del mercato) e i macchinari connessi
(30%). Nei software gestionali si concentra il 13% della spesa, i
sistemi per il monitoraggio da remoto di coltivazioni e terreni
coprono l’8%, il 5% è rappresentato da sistemi di supporto alle
decisioni, il 4% da soluzioni per la mappatura di coltivazioni e
terreni, il 2% da robot per le attività in campo.
Oltre alle
aziende agricole, anche le imprese della trasformazione alimentare
sono aperte all’innovazione e alla sperimentazione di soluzioni
4.0, anche se ancora spesso legate a tecnologie di base. L’87%
delle 135 imprese analizzate dall’Osservatorio applica o sperimenta
almeno una tecnologia digitale, principalmente nei processi
distributivi e produttivi, fra le quali spiccano i software di
gestione dei fornitori e del magazzino (75%) e i dispositivi
portatili (57%). Non mancano, però, realtà che si concentrano su
tecnologie più innovative: soprattutto Data Analytics (il 19% le
applica, il 9% le sperimenta), Cloud (18% e 10%), IoT (16% e 10%),
Advanced Automation (13% e 3%) e Blockchain (2% e 6%).
BLOCKCHAIN E TRACCIABILITA'
La
tracciabilità alimentare è uno degli ambiti in cui le aziende
stanno maggiormente utilizzando il digitale (89% del campione), che
genera i maggiori benefici per il settore e in cima alle preferenze
di investimento. Sono 157 le soluzioni digitali per la tracciabilità
alimentare offerte da 125 aziende, equamente divise fra strumenti
tradizionali (come i gestionali o i software verticali fortemente
specifici per la rintracciabilità dei lotti) e innovativi. Capitolo
a parte poi quello dell’utilizzo della blockchain per il settore,
sopratutto per quanto riguarda la tracciabilità di prodotto.
L’agroalimentare
si conferma il
terzo settore per numero di progetti a livello internazionale, pari
al 7% delle 1.242 iniziative considerate,
anche se solo il 31% sono progetti pilota e appena l’8% sono
iniziative realmente operative, contro il 61% di semplici
annunci.
Le imprese sperimentano la Blockchain per ragioni commerciali e di
marketing (nel 61% dei casi), per migliorare l’efficienza della
supply chain (45%) e per una maggiore sostenibilità ambientale e
sociale (24%).
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