Ma perché Salvini, malgrado venga attaccato un giorno si e un altro pure e venga considerato dai “benpensanti” e dalla classe dirigente come il male assoluto e per qualche estremista addirittura come il rappresentante del nuovo fascismo che avanza, registra dei tassi di consenso tra i più ampi e nel più breve tempo che la storia della repubblica ricordi?
Forse perché non esiste una vera e credibile alternativa? Certo questa potrebbe essere una prima superficiale risposta, ma non c’è chiaramente solo questo. Salvini, con il suo decisionismo, la sua schiettezza, i suoi modi spicci, e il suo agire “politically incorect” sembra il classico uomo giusto al posto e al momento giusto.
Forse perché non esiste una vera e credibile alternativa? Certo questa potrebbe essere una prima superficiale risposta, ma non c’è chiaramente solo questo. Salvini, con il suo decisionismo, la sua schiettezza, i suoi modi spicci, e il suo agire “politically incorect” sembra il classico uomo giusto al posto e al momento giusto.
Dopo il “Berlusconismo” e il “Renzismo”, la gente era forse stanca di sentire sempre il solito disco rotto del “faremo questo, perchè siamo i più bravi e i più belli” e della pacca sulla spalla, senza poi che poi alle parole seguissero i fatti. Forse non è un caso che Salvini abbia impostato la propria campagna elettorale più sul pro e meno sul contro, nel senso che ha voluto evidenziare quello che avrebbe fatto lui se eletto, più che denigrare i suoi avversari.
Lui non aizza come qualcuno pensa, ma va dritto al nocciolo della questione, senza troppi facili giri di parole o pensieri contorti. Salvini ha dato dimostrazione di cercare il consenso non solo con le promesse, ma di ottenerlo con i fatti. Mentre tutti lo criticano adducendo la sua facile presa sulle paure della gente contro il diverso, lui invece fa leva su quelle che da sempre sono le aspettative di chi è stufo e non riesce più a sopportare che il nostro paese debba adeguarsi ad una sorte di declino irreversibile. Il “popolo” forse ha bisogno, in questo periodo, in cui si stanno perdendo tutti riferimenti, di qualcuno che rassicuri ma senza prendere in giro, di qualcuno che prometta, ma poi mantenga, di qualcuno che abbia piglio, ma senza apparire troppo spocchioso.
Per questo motivo forse il primo Renzi che pareva avere queste caratteristiche, aveva ottenuto un consenso ampio. Salvo poi perderlo rovinosamente, quando invece ha tradito le aspettative. Il ministro degli Interni, invece, appare come un' uomo forte, nel senso che non si fa dettare lo spartito da nessuno, e rassicura perchè pare avere un obiettivo ben preciso e sembra perseguirlo con pervicacia. E questo alla gente piace, e il fatto che riceva critica dai benpensanti e dalle “alte sfere” non fa che rafforzarlo ulteriormente, agli occhi del suo elettorato, che come un onda si allarga sempre più. Ma malgrado qualcuno pensi il contrario, non ha quella sorte di incoscienza dettata dalla inesperienza tipica forse dei suoi colleghi di governo del Movimento stelle.
E d'altra parte ha saputo farsi largo sottotraccia nella Lega di Bossi e Maroni, con passo felpato, ma deciso fin dai suoi albori alla fine degli anni 90. E la sua palestra sotto il peso del leader storico della Lega, non si può certo definire semplice. Lui ha saputo andare al di là del partito regionale e del motto “Roma ladrona”. Il suo consenso ormai spazia da Nord a sud indifferentemente. La sua lunga esperienza politica racconta di un uomo che ha sempre saputo come muoversi nei meandri della politica, ma senza apparire un uomo troppo legato agli apparati.
Ha approfittato con pazienza della sua occasione e non se la è lasciata sfuggire. Salvini piace perché e’ verace e schietto, il suo tono è sempre lo stesso, sia quando si rivolge all' uomo di strada come quando parla con i potenti della terra. Forse alcune cose sono studiate ad hoc, come il suo utilizzo sapiente dei social, ma la sostanza delle cose non cambia, come l'opinione della gente nei suoi riguardi. E' inutile cercare di fare paragoni. Perchè lui è un unicum. Non è, infatti, paragonabile ad uno come Trump con la sua connivenza con gli affari e la sua prosopea e supponenza, non certo a Putin, molto più asettico e distante, non a Bolsonaro lui si effettivamente piuttosto ambiguo e troppo spostato a destra. Nemmeno alla sua grande amica Le Pen, troppo algida e molto meno concreta, perchè troppo legata ai vecchi schemi della politica “manichea”. Il leader della Lega e’ autentico, proprio perché sembra, al contrario del pensiero di molti, non cercare a tutti i costi il consenso, ma andare dritto per la sua strada, che sempre più assomiglia essere quella della maggioranza silenziosa del paese.
E allora ecco che molti da tutte le parti lo criticano, perché forse vorrebbero emularlo ma non ne hanno la stoffa. Come nella favola della vole e dell'uva. Salvini non è un populista ( sempre che questo termine debba per forza avere un accezione negativa), ma uno del popolo, non è un sovranista, ma uno che vuol dare una nuova identità al proprio paese, non è un uomo di apparato, ma uno che vuole sovvertire un ordine che ormai appare ai più come un disordine nascosto, non è il classico uomo di potere, non è di destra, né di sinistra. Salvini e’ un uomo pubblico, e cioè eziologicamente parlando “che cura gli interessi del popolo”. E proprio per questo i suoi consensi sono piuttosto trasversali. E' fuori dagli schemi e come tutti i fuoriclasse ha quel tocco in più, che la maggior parte delle persone non sa spiegarsi e per questo attira su di sé ovazioni e strali.
E’ inutile cercare di screditarlo, perché ormai i suoi detrattori hanno perso il contatto con la gente e perciò criticare lui appare come una critica al “popolo”, quello che deve combattere per arrivare a fine mese, quello che è stufo di pagare troppe tasse senza avere in cambio servizi adeguati, quello che non ce la fa più a combattere ogni giorno con l eccesso di burocrazia, quello che è stanco di avere paura di girare per le strade della propria città, quello che è stufo di combattere contro l inattività di una classe politica da tropo tempo inadeguata, quello che non ne può più di farsi imporre le politiche economiche da Bruxelles e Francoforte. Qualcuno forse sorriderà ascoltando queste affermazioni, ma forse dovrebbe ricordare quel famoso motto, che certo non può appartenere a Salvini, visto la sua matrice anarchica, che recitava” una risata vi seppellirà”.
Un articolo molto reale e veritiero! Un bel
RispondiElimina'Artico!!
Grazie...
RispondiEliminaGrazie di esistere !
RispondiEliminagrazie mille....oppure come immagino era rivolto a Matteo Salvini...:-))
RispondiEliminaSalvini è ciò che l'Italia onesta attendeva da tempo; tutto ciò che di negativo gli dicono non fa altro che aumentare la consapevolezza di un uomo, in primis che sa concretamente di essere sulla strada giusta. Altrimenti non si spiegherebbero gli attacchi, gli insulti etc. Purtroppo i sinistroidi non sono capaci di comunicare in maniera diversa, perché sanno perfettamente di avere torto marcio, su tutti i fronti. Grande #Salvini sempre
RispondiElimina