sabato 1 giugno 2019

Blockchain soluzione per la lotta alla contraffazione

Il mercato dei prodotti contraffatti non conosce crisi, anzi registra una crescita "considerevole": il suo valore, secondo un rapporto diffuso dall'Ufficio UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dall'OCSE, ha toccato i 460 miliardi di euro contro i 338 miliardi del 2016. La sua quota sul totale del commercio mondiale è quindi salita dal 2,5 al 3,3%. Per i soli Paesi UE, il documento diffuso indica che la quota di merci contraffatte o pirata importante nei 28 ha raggiunto i 121 miliardi di euro, cioè il 6,8% delle importazioni complessive. I Paesi più colpiti dal fenomeno sono gli USA, la Francia, l'Italia, la Svizzera, la Germania e il Giappone. Per quanto riguarda l'Italia, secondo lo studio sono stati persi almeno 88mila posti di lavoro a causa della contraffazione, pari al 2,1% degli occupati italiani a tempo pieno nei settori toccati dal fenomeno. Dal punto di vista dei danni erariali, si tratta di una perdita pari nel 2016 a 4,3 miliardi di tasse in meno su commercio all'ingrosso e al dettaglio, più altri 6 miliardi persi in diritti sulla proprietà intellettuale. Un totale di 10,3 miliardi persi per le casse dello stato, quindi, pari al 3,2% delle tasse su valore aggiunto, reddito individuale e ricavi societari più i contributi alla sicurezza sociale, ovvero lo 0,62% del PIL italiano. Molto diffusa anche la le vendita di prodotti contraffatti on line, che nel 2018 ha rappresentato il 33% dei mancati guadagni da parte dei brand del lusso.  Allla luce di questi dati davvero preoccupanti cosa si è fatto per combattere il fenomeno e sopratutto cosa si può fare in futuro? Forse una soluzione risolutiva nella lotta alla contraffazione dei marchi del lusso, potrebbe arrivare dalla tecnologia blockchain. Le blockchain che sono dei protocolli che orchestrano scambi di informazioni tra entità che non si devono necessariamente conoscere tra loro e che fomano dei blocchi di dati, che per poter essere autenticati hanno bisogno dell'approvazione di piu utenti, senza ausilio di alcun intermediario, e quindi sono quasi impossibili da modificare. Ci sono due modi,infatti, per sfidare la contraffazione: uno è rendere più difficile la copia di un oggetto autentico, ad esempio aggiungendo un chip, l’altro è creare un sistema di incentivi/disincentivi. Le blockchain, con la loro immutabilità, vanno molto bene per registrare azioni su cui poi vengono prese decisioni. Quindi sicuramente avranno un ruolo chiave nel creare un sistema stabile e affidabile di incentivi/disincentivi per garantire appunto l'autenticità di un prodotto. Con questo obiettivo nasce Luxochain, società svizzera di Lugano ( ma italiana al 100% nella testa), che negli ultimi due anni ha sviluppato una tecnologia che utilizza la blockchain creando un passaporto digitale che identifica in modo univoco un bene dell'alto di gamma, attestando la sua originalità. In pratica, ogni prodotto, che sia una borsa di un brand del lusso o un vino prezioso, avrà un suo "gemello digitale" registrato a vita sulla blockchain, quindi non modificabile da nessuno, mantenendo la tracciabilità del prodotto e garantendone l'autenticità. Inoltre, attraverso un'applicazione su smartphone, ogni persona, potrà sapere se il prodotto è autentico o rubato, conoscere la sua storia e cederlo in modo sicuro. "Con Luxochain vogliamo affrontare la problematica dei prodotti contraffatti che invadono sempre di più i nostri mercati. Credo che il consumatore quando si accorgerà di questo prodotto lo gradirà e sarà il primo a richiederlo" ha detto Luigi Consonni, ceo e fondatore della società. 
La tecnologia blockchain insomma sembra davvero poter dare un mano ai big della moda per garantire l’autenticità del prodotto e la trasparenza della filiera, due priorità per i consumatori di prodotti di lusso. E' recente la notizia che il colosso del lusso LVMH, sarebbe pronta a lanciare AURA, una blockchain d’autenticazione dei suoi prodotti che inizialmente dovrebbe riguardare Louis Vuitton e Parfums Christian Dior. Il dispositivo sarebbe stato sviluppato dallo specialista in blockchain Quorum, con il supporto di Microsoft Azure e dello specialista di soluzioni blockchain Consensys. In un primo tempo, lo strumento sarebbe destinato a dimostrare l'autenticità dei prodotti, mettendo a disposizione dei clienti dei dati non falsificabili sul percorso compiuto dai materiali lungo tutta la catena di produzione e distribuzione. In un secondo tempo, AURA potrebbe essere usata per combattere la circolazione dei prodotti contraffatti creando nel contempo un nuovo strumento di comunicazione e fidelizzazione per i clienti dei marchi del gruppo.

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