martedì 26 maggio 2020

SPAGNA VICINO ALLA CRISI..?

Oltre a provocare migliaia di vittime ed una crisi economica senza precedenti il Covid 19 potrebbe forse assestare un duro colpa alla stabilità del governo Sanchez in Spagna. Come se non bastassero i tanti errori rimproverati all’esecutivo nell’ emergenza sanitaria, ancora in corso e le susseguenti polemiche per la riapertura con le autonomie regionali, che spingono per una completa riapertura, mentre invece il governo frena, adesso un accordo con Bildu proprio per poter ottenere una ulteriore proroga dello stato di allarme, potrebbe mettere l’esecutivo in una situazione davvero delicata. Tutto nasce dalla precarietà della maggioranza che sostiene il premier. Mercoledi in occasione del voto parlamentare per la proroga dello stato di allarme in tutto il paese, il premier per non rischiare di andare sotto, avrebbe sottoscritto un accordo con il partito degli autonomisti baschi per cancellare anche se in modo parziale la riforma del lavoro approvata dai popolari nel 2012, con grande soddisfazione del suo alleato di governo Podemos, secondo cui lo scardinamento della riforma del governo Rajoy, dovrebbe essere un basilare punto del suo programma del governo. Ma il votro in extremis di Ciudadanos ha reso questo scomodo accordo inutile per ottenimento di una maggioranza. Ma ormai la frittata era stata fatta e questo annuncio ha destato preoccupazione non solo nel mondo economico e sociale, ma anche all’interno dello stesso esecutivo di Pedro Sanchez, Basti pesare alle dure parole che ha riservato a questo la ministra dell’economia e numero due del governo Nadia Calvino “L'abrogazione della riforma del lavoro varata dal Partito popolare (Pp) nel 2012, sulla base dell'accordo tra il governo spagnolo di Pedro Sanchez e Bildu, coalizione di partiti nazionalisti baschi, durante la peggiore recessione della storia della Spagna è "assurda" e "controproducente". Questa infatti sono state le sue dure dichiarazioni  rilasciate dal ministro, fortemente voluta nell’esecutivo da Sanchez stesso,nel corso di una videoconferenza con il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, in un dibattito organizzato dal Circolo dell'economia. L'accordo tra l'esecutivo e Bildu era stato annunciato a sorpresa nel corso della seduta del Congresso dei deputati (camera bassa del parlamento) del 20 maggio scorso, durante la quale è stata approvata un'ulteriore proroga di 15 giorni dello stato di emergenza a causa dell’epidemia di coronavirus. In cambio dell'astensione di Bildu, il governo Sanchez ha promesso l'abrogazione della vigente riforma del lavoro dell'ex presidente del Pp, Mariano Rajoy. Una decisione che non è stata accolta con favore dal ministro dell'Economia Calvino – indipendente e considerata una dei “tecnici” del governo spagnolo – che ha chiesto ai colleghi dell’esecutivo di prendere atto della realtà nella quale si trova il paese e di dedicarsi a "risolvere i problemi, invece di crearli". Ma anche nello stesso partito del premier, sono molti quelli che considerano la mossa di Sanchez, un grave errore, in un momento poi delicatissimo,  che potrebbe compromettere addirittura la sua stessa prosecuzione, mentre le opposizioni che definiscono la mossa come “l’ennesima riprova della incapacità e della irresponsabilità del premier”. Questo fatto ha infatti scatenato la reazione del mondo delle imprese, già duramente colpito dalla crisi economica generata dalla pandemia. “Abbiamo sospeso, per ora, tutti gli incontri di dialogo sociale con il governo fino a quando non ci daranno spiegazioni su ciò che hanno firmato con EH Bildu ”, ha dichiarato ieri pomeriggio il presidente della confederazione CEOE, la principale associazione degli industriali spagnolo ( la nostra confindustria) Antonio Garamendi, in una dichiarazione al giornale economico Cinco Días.
Calvino ha cosi replicato poi all’affermazione del presidente della associazioni della piccole e medie imprese, secondo il quale l'abrogazione della riforma avrà conseguenze negative "incalcolabili" sull'economia spagnola. "Le aziende hanno un ruolo chiave da svolgere nella ripresa e hanno il sostegno di questo governo. Naturalmente è possibile apportare modifiche nel campo del lavoro – ha chiarito – ma sempre con l'obiettivo chiaro di dare impulso all'occupazione e alle attività economiche, proteggendo i lavoratori". Parole che sono state apprezzate dalle organizzazioni imprenditoriali. "Vorremmo che il messaggio fosse quello del ministro Calvino perché crediamo che così riusciremo ad andare avanti, ma sembra che i calcoli elettorali abbiano preso il sopravvento", hanno affermato i rappresentanti delle due organizzazioni degli industriali e delle piccole e medie imprese. Ma come detto anche all’interno della stessa coalizione governativa questa mossa di Sanchez ha spiazzato molti ed ha fatto dire al leader del PNV, che appoggia l’esecutivo, Andoni Ortuzar “Non so con chi ( Sanchez)abbia intenzione di governare a questo punto, ma con tutti certo non è possibile. Durante questa crisi del coronavirus abbiamo speso tutte le nostre riserve le fiducia che avevamo in questo governo. Il deposito fiduciario del PNV nel governo e a Sánchez ha la luce della riserva accesa ". Insomma se non è un avviso di sfratto questo, poco ci manca.

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