Ma perchè Putin e il suo omologo
cinese Xi Jing difendono con tanta veemenza il regime dittatoriale di
Maduro, contro tutto e tutti? Sicuramente c'è una questione di
geopolitica, volendo porre un freno al dilagare della destra nel
continente sudamericano, che rischia di ricadere pesantemente sotto
l'influenza degli Stati Uniti. Dal 2005 a oggi,infatti, la Cina ha
fornito ai paesi dell’America Latina prestiti per 150 miliardi di
dollari e ha consolidato i rapporti politici ed economici anche con
Brasile, Argentina, Cile, Cuba, Ecuador, Bolivia. Pechino ha inoltre
esteso al subcontinente i progetti infrastrutturali delle nuove vie
della seta, iniziativa a guida cinese che originariamente riguardava
solo l’Eurasia. Uruguay, Panama, Costa Rica e Trinidad e Tobago
hanno già preso accordi con la Repubblica Popolare per diventare
snodi della rotta marittima e il Venezuela ha espresso più volte la
volontà di partecipare all’iniziativa. Chiaro che questi progetti
non possono che infastidire Trump e l'America che da sempre considera
il Sudamerica un po' come il “cortile di casa”
Ma quello che davvero spinge Cina e
Russia a difendere Maduro sono certamente interessi di natura
meramente economica. I due paesi, infatti, insieme a Cuba sono i
maggiori finanziatori del regime e quindi i principali creditori
dello stesso. In America Latina cercano da tempo di assicurarsi parte
delle risorse -soprattutto energetiche e alimentari –
indispensabili ai loro progetti di sviluppo. Approfittando delle
periodiche neutralità degli Stati Uniti e dell’incapacità europea
di agire coerentemente in favore delle non trascurabili e possibili
sinergie con l’America Latina, che funzionerebbero anche come
fattore di rafforzamento degli istituti democratici. Il Venezuela con
le sua immense riserve petrolifere è sempre stato un paese cardine
di tutta l'area. Stati Uniti e i due giganti dell'est da tempo stanno
combattendo una guerra sotterranea sul paese, e la politica estera
piuttosto morbida, a tratti quasi al limite del disinteresse, da
parte di Obama, ha permesso a russi e cinesi di allargare molto la
loro sfera di influenza sul regime chavista.
Il petrolio e le ricche riserve di
materie prime come il gas, oltre alla possibilità di ottenere il
diritto alla ricerca e sfruttamento di nuovi potenziali giacimenti,
rimangono quindi gli elementi determinanti della vicenda. Ecco perchè
sia Russia che Cina si sono immediatamente schierati con Maduro,
difendendo il suo diritto di governare essendo stato
“democraticamente” eletto ed hanno duramente condannato le
sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato
dall’agenzia stampa Reuters, Lavrov ha detto che le sanzioni
equivalgono a un tentativo da parte degli Stati Uniti di confiscare i
beni dello stato venezuelano, secondo quanto riferito da agenzie di
stampa russe. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha aggiunto
che le restrizioni sono di fatto “interferenze non mascherate negli
affari interni (del Venezuela)”, e quindi “illegali”. La Cina
ha espresso la sua opposizione alle sanzioni, sostenendo che gli
Stati Uniti dovrebbe assumersi la responsabilità delle loro azioni.
Il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang ha sottolineato
che l’esperienza storica ha dimostrato che le interferenze
straniere “rendono solo le situazioni più complicate”. Ma tutte
queste prese di posizione in realtà nasconderebbero solo dei meri
interessi economici, Secondo Bloomberg, infatti, solo negli ultimi 20
anni la Russia avrebbe prestato al Venezuela 17 miliardi di dollari,
gran parte dei quali canalizzati tramite il colosso petrolifero di
Stato Rosfnet. La Cina, che ha investito negli ultimi 12 anni circa
70 miliardi di dollari, dopo Usa ed India, è il terzo maggior
importatore di petrolio venezuelano. Se si aggiunge che il Venezuela
con il 73% del totale è il maggior importatore di armi russe
dell'intero Sudamerica, ecco che sia Putin che Xi Jinping hanno tutto
l'interesse che il loro referente rimanga al proprio posto il più a
lungo possibile, o almeno fino a che non vengano rassicurati dal
potenziale successore sul rispetto dei loro diritti nel paese e
sopratutto sulla rassicurazione che i grandi crediti accumulati
vengano comunque ripagati. Fino ad ora Gaudio sembra non avere
affatto queste caratteristiche per russi e cinesi. Ecco allora che
Maduro appare, ai loro occhi, come il male minore.
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