venerdì 1 febbraio 2019

MADURO: ECCO PERCHE' CINA E RUSSIA LO DIFENDONO


Ma perchè Putin e il suo omologo cinese Xi Jing difendono con tanta veemenza il regime dittatoriale di Maduro, contro tutto e tutti? Sicuramente c'è una questione di geopolitica, volendo porre un freno al dilagare della destra nel continente sudamericano, che rischia di ricadere pesantemente sotto l'influenza degli Stati Uniti. Dal 2005 a oggi,infatti, la Cina ha fornito ai paesi dell’America Latina prestiti per 150 miliardi di dollari e ha consolidato i rapporti politici ed economici anche con Brasile, Argentina, Cile, Cuba, Ecuador, Bolivia. Pechino ha inoltre esteso al subcontinente i progetti infrastrutturali delle nuove vie della seta, iniziativa a guida cinese che originariamente riguardava solo l’Eurasia. Uruguay, Panama, Costa Rica e Trinidad e Tobago hanno già preso accordi con la Repubblica Popolare per diventare snodi della rotta marittima e il Venezuela ha espresso più volte la volontà di partecipare all’iniziativa. Chiaro che questi progetti non possono che infastidire Trump e l'America che da sempre considera il Sudamerica un po' come il “cortile di casa”
Ma quello che davvero spinge Cina e Russia a difendere Maduro sono certamente interessi di natura meramente economica. I due paesi, infatti, insieme a Cuba sono i maggiori finanziatori del regime e quindi i principali creditori dello stesso. In America Latina cercano da tempo di assicurarsi parte delle risorse -soprattutto energetiche e alimentari – indispensabili ai loro progetti di sviluppo. Approfittando delle periodiche neutralità degli Stati Uniti e dell’incapacità europea di agire coerentemente in favore delle non trascurabili e possibili sinergie con l’America Latina, che funzionerebbero anche come fattore di rafforzamento degli istituti democratici. Il Venezuela con le sua immense riserve petrolifere è sempre stato un paese cardine di tutta l'area. Stati Uniti e i due giganti dell'est da tempo stanno combattendo una guerra sotterranea sul paese, e la politica estera piuttosto morbida, a tratti quasi al limite del disinteresse, da parte di Obama, ha permesso a russi e cinesi di allargare molto la loro sfera di influenza sul regime chavista.
Il petrolio e le ricche riserve di materie prime come il gas, oltre alla possibilità di ottenere il diritto alla ricerca e sfruttamento di nuovi potenziali giacimenti, rimangono quindi gli elementi determinanti della vicenda. Ecco perchè sia Russia che Cina si sono immediatamente schierati con Maduro, difendendo il suo diritto di governare essendo stato “democraticamente” eletto ed hanno duramente condannato le sanzioni imposte dagli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Reuters, Lavrov ha detto che le sanzioni equivalgono a un tentativo da parte degli Stati Uniti di confiscare i beni dello stato venezuelano, secondo quanto riferito da agenzie di stampa russe. Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha aggiunto che le restrizioni sono di fatto “interferenze non mascherate negli affari interni (del Venezuela)”, e quindi “illegali”. La Cina ha espresso la sua opposizione alle sanzioni, sostenendo che gli Stati Uniti dovrebbe assumersi la responsabilità delle loro azioni. Il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang ha sottolineato che l’esperienza storica ha dimostrato che le interferenze straniere “rendono solo le situazioni più complicate”. Ma tutte queste prese di posizione in realtà nasconderebbero solo dei meri interessi economici, Secondo Bloomberg, infatti, solo negli ultimi 20 anni la Russia avrebbe prestato al Venezuela 17 miliardi di dollari, gran parte dei quali canalizzati tramite il colosso petrolifero di Stato Rosfnet. La Cina, che ha investito negli ultimi 12 anni circa 70 miliardi di dollari, dopo Usa ed India, è il terzo maggior importatore di petrolio venezuelano. Se si aggiunge che il Venezuela con il 73% del totale è il maggior importatore di armi russe dell'intero Sudamerica, ecco che sia Putin che Xi Jinping hanno tutto l'interesse che il loro referente rimanga al proprio posto il più a lungo possibile, o almeno fino a che non vengano rassicurati dal potenziale successore sul rispetto dei loro diritti nel paese e sopratutto sulla rassicurazione che i grandi crediti accumulati vengano comunque ripagati. Fino ad ora Gaudio sembra non avere affatto queste caratteristiche per russi e cinesi. Ecco allora che Maduro appare, ai loro occhi, come il male minore.

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